Purosangue arabo nero

Il cavallo arabo è caratterizzato da una pelle sottile ed elastica e da un pelo fine e lucente. In estate, o quando viene tosato per le competizioni, la sua colorazione risalta al sole e sembra brillare. Anche per questo, le tonalità del mantello assumono una grande importanza in questa razza. Uno dei più ricercati, anche perché piuttosto raro, è il purosangue arabo nero.

La sua bellezza, in effetti, non necessita di molte spiegazioni. Ma perché è così raro? E quali sono gli altri colori ammessi dallo standard di razza? Facciamo un po’ di chiarezza.

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Il grigio, il nero e gli altri colori del cavallo arabo

Il purosangue arabo è ammesso in tutte le colorazioni, escluso il pezzato. Il più comune, comunque, è il cavallo arabo grigio. Il grigio non è uno dei colori base dei cavalli a livello genetico, ma è dovuto alla presenza di un gene dominante che comporta la scoloritura del mantello. Significa, semplificando al massimo che, se si accoppiano due cavalli portatori del gene grigio (gene G), questo si esprimerà, dominando sugli altri.

Per avere un puledro arabo nero, quindi, è necessario che i genitori siano entrambi portatori del gene nero e che questo non sia nascosto dalla presenza del gene dominante che esprime la schiaritura del mantello con l’avanzare dell’età. Approfondiremo la parte genetica con un articolo a parte.

Il purosangue arabo nero, o morello, è così apprezzato che sono nati allevamenti dedicati in varie parti del mondo. Negli anni hanno portato avanti un’attenta selezione proprio dei migliori soggetti neri. La qualità morfologica di questi cavalli è andata via via migliorando, raggiungendo elevati standard che hanno permesso agli arabi morelli di competere negli show internazionali senza temere il confronto con le altre colorazioni.

Stelle, liste e balzane

A prescindere dal colore, è concessa la presenza di macchie bianche sulle zampe, le cosiddette balzane. Sono permesse anche sul muso: in questo caso si dice stella se la macchia si trova in fronte o lista se si allunga sul muso. Sulla lista, però, dobbiamo fare una precisazione. Per quanto non penalizzi il soggetto secondo lo standard, le liste troppo estese non sono apprezzate.

Una delle caratteristiche più importanti del purosangue arabo è proprio la testa e la sua camusità. La presenza di zone bianche troppo estese va a nascondere l’espressività degli occhi e la forma del profilo. Soprattutto sui mantelli scuri e in particolare per il purosangue arabo nero, quindi, si preferisce l’assenza di liste o macchie bianche, ad esclusione di una piccola stella in fronte.

Purosangue arabo nero: riconoscerlo dalla nascita

Sembra una banalità, ma quando si parla di purosangue arabo niente è scontato. Ai meno esperti potrebbe capitare, infatti, di scegliere un puledro nero appena nato, o comunque molto scuro, e scoprire poi con sorpresa che crescendo sta cambiando colore.

Come capita in altre razze, infatti, il cavallo arabo non nascono mai già grigi. La colorazione va via via schiarendosi man mano che il puledro cresce. I primi giorni è spesso molto difficile capire se quel bel morello, sauro o baio rimarrà in età adulta, o se da grande il suo mantello sarà di un candido bianco splendente.

Un trucco per capire l’effettivo colore del puledro è quello di osservare i peli intorno agli occhi e dietro le orecchie. Questi sono i primi che, già alla nascita o comunque dopo pochi giorni, iniziano a variare. Se si notano schiariture o macchie è praticamente sicuro: quello non è il suo mantello definitivo.

Cavalli omozigoti ed eterozigoti

Prendiamo due purosangue arabi neri, entrambi bellissimi. A parità di pedigree e di prestazioni atletiche, se uno dei due è omozigote, mentre l’altro eterozigote, il primo avrà molto più valore. Cosa significa?

Il genotipo del mantello nero è (aaE_): la conformazione genica aa conferisce uniformità della colorazione del mantello, mentre E_ la colorazione scura. Quando un cavallo arabo nero è portatore della coppia EE si dice “omozigote“. Il colore nero E_ è dominante sul rosso e_, quindi un cavallo nero potrebbe anche avere il profilo genetico (aaEe), e in questo caso definirsi eterozigote.

Non è detto che da un cavallo omozigote si abbia automaticamente un puledro nero ma, sicuramente, il riproduttore omozigote non trasmetterà il gene del rosso. Diventa quindi molto più facile controllare la riproduzione del mantello morello. Ecco perché, se sei interessato al prezzo di un purosangue arabo nero, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione.

Anche se stai cercando uno stallone arabo nero per l’accoppiamento con una fattrice, sapere se è omozigote o eterozigote potrà aiutarti a prevedere con maggior probabilità il mantello del nascituro. Quando si parla di genetica, comunque, il discorso è molto più ampio e va considerato con la giusta esperienza. Come nel caso dell’acquisto o della vendita di un cavallo arabo nero, affidarsi a un esperto conoscitore della razza ti aiuterà ad effettuare le scelte migliori.

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