Il cavallo arabo polacco è una delle linee di sangue in cui si suddivide il purosangue arabo. Ed è una delle più apprezzate al mondo. È un concentrato di eleganza, potenza e movimento. Tutta la sua fisicità esplode quando il cavallo si lancia fiero in una galoppata di felicità, ma si esprime allo stesso modo nel ring degli show o nel campo gara di una competizione.
Tutta questa energia si deve alla storia dell’allevamento dell’arabo polacco. Si tratta di un cavallo selezionato specificatamente per le prestazioni fisiche. Il suo sviluppo, infatti, è legato in maniera indissolubile alla guerra. La Polonia è una nazione pressoché priva di confini naturali a proteggerla. Per questo, nel corso dei secoli, è sempre stata costretta ad attacchi e conflitti per difendere il suo territorio.
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Le guerre e il purosangue arabo polacco
Quando le popolazioni turche, nel diciassettesimo secolo, provarono a conquistare la Polonia, i polacchi scoprirono il fascino e l’agilità dei loro destrieri. I cavalli arabi divennero un prestigioso bottino di guerra, tanto che gli animali conquistati furono organizzati in allevamenti e scuderie al fine di preservarne le caratteristiche.
Nel diciottesimo secolo, grazie anche a varie spedizioni nel deserto per trovare nuovi riproduttori da portare in patria, l’allevamente del cavallo arabo polacco acquisì sempre più importanza. Nonostante le gravissime perdite subite durante la Prima Guesrra Mondiale, nel 1925 vide la luce la “Arabian Horse Breeding Society” e nel 1932 fu pubblicato il primo Stud Book nazionale.
La Seconda Guerra Mondiale provocò perdite gravissime all’allevamento. La Russia espatriò i purosangue migliori e i polacchi fecero del loro meglio per portare in salvo e preservare riproduttori che permettessero di proseguire nel programma di selezione. Per fortuna, la passione per i loro animali ebbe la meglio, ed oggi la linea di sangue degli arabi polacchi trova estimatori in ogni parte del mondo.
Le caratteristiche del cavallo arabo polacco
Il purosangue arabo polacco ha una linea atletica e potente. La principale caratteristica che lo contraddistingue è la fisicità, che si esprime con un movimento fluido ed elastico. Sembra quasi che si elevi da terra quando trotta, come se volasse su una nuvola. Un arabo polacco in movimento porta la coda ben sollevata, spesso ribaltata sulla schiena, collo e testa formano una linea sinuosa, gli occhi sono larghi e attenti, mentre soffia dalle narici con fierezza.
Ecco perché i cavalli arabi di linea polacca conquistano molto spesso le prime posizioni negli show, ma sono anche perfetti animali per lo sport. In Polonia questa razza viene largamente impiegata nell’endurance e nelle corse.
Tutti i promettenti puledri degli allevamenti, ai loro tre anni, vengono introdotti al mondo delle corse e provati in pista. Le prestazioni fisiche sono un parametro essenziale per essere iscritti al libro genealogico. Ecco un bellissimo video sul cavallo arabo polacco, ripreso da YouTube.
I cavalli arabi polacchi: Seglawi e Kuhailan
Scegliere un purosangue arabo polacco è, quindi, una garanzia a livello sportivo e agonistico. L’allevamento di questo cavallo si può suddividere, a sua volta, nella selezione di due tipologie principali: gli arabi polacchi Seglawi e i Kuhailan, che si differenziano per alcune caratteristiche fisiche.
I cavalli Seglawi hanno uno spiccato tipo orientale: sono bellissimi ed eleganti, con la testa triangolare, grandi occhi espressivi e il collo ricurvo. Il fisico è robusto, con la groppa larga e il petto ampio.
I cavalli Kahailan sono più slanciati, con una struttura più angolosa. La testa è leggermente più allungata, così come la groppa. La statura è maggiore: sono la massima espressione della predisposizione atletica dell’arabo polacco.
In Polonia, i principali allevamenti di cavalli arabi polacchi sono 3, e sono gli allevamenti statali di:
- Michałów State Stud;
- Bialka Stud;
- Janów Podlaski Stud, il più antico della nazione, costituito nel 1817.
Ci sono poi numerosissime scuderie private. La diffusione del cavallo arabo polacco, d’altronde, è ormai estesa a tutto il mondo, con ottimi esempi anche da noi, dove li troviamo impegnati sia nell’endurance che a calcare il terreno dei ring.
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