Svegliarsi al mattino e aprire le finestre per ammirare i propri cavalli arabi che pascolano nei paddock. Chi non lo ha sognato almeno una volta? Ma se sono pochi i fortunati a potersi permettere una scuderia vera e propria, non è poi così impossibile poter organizzare gli spazi per accogliere il proprio amico in un terreno di proprietà. Ma quali sono le normative per tenere un cavallo a casa? E come ci si organizza?
Ovviamente servono spazio adeguato e tempo da dedicare all’equino, ma è una scelta che riempirà di soddisfazioni chi deciderà di fare questo passo. Vediamo allora nel dettaglio cosa comporta prendersi cura di un cavallo a casa, i costi e tutti gli aspetti che ne riguardano la gestione pratica.
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Le normative per tenere un cavallo a casa
La prima cosa di cui tenere conto è la normativa e le leggi che regolano la detenzione di un equino su una proprietà privata. Le linee guida generali sono consultabili sul sito del Ministero della Salute (qui il link al pdf delle normative), ma ogni regione, provincia e comune possono avere leggi specifiche.
Si può tenere un cavallo a casa?
In linea di massima la risposta è sì. Certo, non puoi pensare di tenere un cavallo in giardino. Ma se possiedi spazio adeguato, potresti iniziare a valutare l’idea.
Dovrai, comunque, informarti nel tuo comune (quello dove deterrai il cavallo) per avere i dettagli delle leggi comunali e provinciali. Molto dipende se abiti in una zona prettamente agricola o se ti trovi nella periferia di un centro urbano. Le regole cambiano a livello locale e solo i tecnici competenti potranno fornirti un quadro chiaro per evitare di incorrere in problemi.
Altra tappa obbligatoria è l’ufficio della ASL veterinaria competente. Le normative per tenere un cavallo a casa stabiliscono che tu debba premunirti di un codice di stalla aziendale, rilasciato appunto dall’ASL. I veterinari territoriali, dopo i dovuti accertamenti (potrebbero anche richiederti un sopralluogo per valutare le strutture e il terreno dove abiterà il cavallo) rilasceranno un codice di stalla per cavalli, che indicherà la tua struttura in maniera univoca. Ti servirà per tutte le successive comunicazioni con i veterinari, per i controlli sanitari e per i documenti se dovessi movimentare il cavallo (ad esempio il trasporto per una gara o uno show).
Codice di stalla per cavalli, registro di carico-scarico e registro dei trattamenti
Al codice di stalla verrà abbinato un registro di carico-scarico, necessario per segnalare tutti gli equini che entrano ed escono dalla tua stalla. Se il passaporto dell’animale, obbligatorio per ogni cavallo, lo identifica come DPA (destinato al consumo umano, cioè se è possibile macellarlo) la ASL ti fornirà anche un registro dei trattamenti, dove il veterinario annoterà tutti i medicinali e i trattamenti che in futuro dovesse prescrivere. Se si tratta di un cavallo non DPA, cioè non macellabile per il consumo umano) questo non è obbligatorio.
Nota bene. Il codice di stalla per equini ti consente di detenere cavalli, asini, muli e bardotti. Se hai intenzione di prendere un altro animale per far compagnia al cavallo, ad esempio una capretta, dovrai comunicarlo alla ASL, che ti aprirà una nuova posizione. Anche una capra tenuta per compagnia, infatti, deve essere registrata, munita di bolo o marche auricolari e sottoposta a regolari controlli sanitari.
Sembrano passaggi complicati, ma una volta sistemata la posizione con le autorità competenti, sarà tutto molto più semplice da gestire. I veterinari ti daranno tutte le risposte di cui avrai bisogno. Il costo per le pratiche, inoltre, è irrisorio e non rappresenta di certo una spesa proibitiva per il mantenimento dell’animale.
La distanza della stalla dalle abitazioni
Per vivere bene un cavallo ha bisogno di spazio all’aperto, meglio se di un grande prato dove pascolare, e di un box o di una struttura coperta, dove ripararsi dalle intemperie, sentirsi al sicuro e riposarsi. Anche per questo punto ci sono delle normative per tenere un cavallo a casa che si riferiscono alle dimensioni minime della stalla, del paddock e alla distanza dalla tua casa e dalle altre abitazioni. Per essere tranquilli, il locale adibito a ricovero per l’animale dovrebbe trovarsi ad almeno 25 metri dalla tua abitazione e a 50 metri da quelle dei vicini. Come detto più sopra, però, è bene domandare in comune per avere la sicurezza di non incorrere in sanzioni o problemi.
Per i vicini, poi, è meglio aprire una parentesi. Per il quieto vivere, è sempre preferibile che tu li interpelli prima ancora di cominciare i lavori. Comunicagli il desiderio di tenere il tuo cavallo nella tua proprietà e chiedi il loro consenso. Anche se hai tutto a norma, infatti, se i tuoi vicini non gradiscono la presenza dell’animale potrebbero complicarti non poco la vita in futuro. Meglio quindi che tutti siano informati e d’accordo su quello che vuoi fare.
Lo smaltimento del letame
Un cavallo che vive in famiglia è senza ombra di dubbio un’emozione tutta da godersi ma, come per ogni altro animale, dovrai pensare anche alla sua pulizia e a quella dell’ambiente in cui vive. In particolare, pensa fin dall’inizio allo smaltimento delle feci.
La concimaia non è detto sia obbligatoria. La normativa per tenere un cavallo a casa prevede generalmente, salvo diverse indicazioni locali, la presenza di una letamaia a norma solo al di sopra di un certo numero di animali. Le feci devono essere comunque smaltite, però.
Dovrai quindi individuare un punto dove stoccarle (la pulizia del box e del paddock va fatta tutti i giorni) per poter provvedere periodicamente alla loro rimozione. Se hai amici o vicini che posseggono terreni e attrezzi agricoli, potresti chiedere a loro di venire con un piccolo rimorchio e utilizzare il letame per la concimazione dei campi.
Una volta il letame di cavallo era pregiato, perché ottimo come concimante. Era facile addirittura venderlo a sacchi per gli orti dei contadini. Oggi è più spesso un residuo fastidioso ed è probabile che dovrai mettere in conto una spesa per lo smaltimento. Anche se dovesse farti un favore un tuo vicino agricoltore, prevedi almeno di rimborsargli le ore di lavoro (dalle 20 alle 50 euro due volte l’anno, in base alla quantità di letame da smaltire).
Come tenere un cavallo a casa e quanto costa
Alimentazione del cavallo a casa
Se decidi di prenderti cura del tuo cavallo a casa, devi considerare di potergli garantire una corretta gestione dell’alimentazione. E questo sia dal punto di vista qualitativo sia per quanto riguarda la suddivisione dei pasti.
Cosa mangia un cavallo?
L’alimentazione più naturale per un cavallo è rappresentata dal pascolo. L’erba fresca e abbondante è in grado di fornire all’animale tutto quello che gli serve per mantenersi in salute. Ovvio che è molto difficile avere pascoli sufficientemente grandi. Ecco che dobbiamo occuparci dell’alimentazione del cavallo con alimenti secchi.
Non dovrà mai mancare acqua fresca e del fieno di ottima qualità. Per un animale che compie una moderata attività fisica (qualche passeggiata in campagna e vita in paddock) va benissimo del fieno di primo taglio. Quello che conta è che sia ben asciutto e che sia privo di muffa (può essere molto tossica per i cavalli).
Al fieno si potrà integrare del mangime specifico per cavalli. In commercio se ne trovano moltissime tipologie, in pellet o fioccato, studiate appositamente per soddisfare le varie esigenze degli equini. Si troverà, quindi, mangime da riposo, mangime completo per cavalli sportivi, per puledri in crescita, per cavalli anziani etc. In base all’età e all’attività svolta dal tuo amico potrai farti consigliare da un esperto su quale sia il tipo di alimentazione più idonea. Per animali in particolari condizioni fisiche, in accrescimento o in recupero da una malattia, potrebbe essere necessario utilizzare dei buoni integratori per cavalli. Se ne trovano varie tipologie in commercio, formulate in modo da rispondere a ogni necessità di proprietari e allevatori.
La gestione dell’alimentazione
Un cavallo ha bisogno di mangiare almeno 2, 3 volte al giorno. Dovrai quindi recarti da lui al mattino (ogni mattina, anche a Natale e durante le ferie) con regolarità. Rispettare più o meno gli stessi orari è molto importante: il cavallo è un animale estremamente abitudinario, che va incontro facilmente a stress se non gli viene garantita una certa routine. Ottima abitudine, quindi, sarebbe quella di potergli portare anche del cibo sul mezzogiorno, o in tarda mattinata. Se questo non è possibile ok, si può dare solo il pasto serale, che è obbligatorio.
L’importanza dell’alimentazione è un aspetto fondamentale da conoscere se vogliamo tenere un cavallo a casa. Non essendo un ruminante, infatti, ha un sistema digerente meno funzionale e a cui dobbiamo prestare attenzione. Il massimo sarebbe potergli dare il fieno al mattino presto, e somministrare il mangime dopo almeno un paio d’ore. In questo modo si evita che il cavallo si abbuffi subito del concentrato, ignorando il fieno.
Perché questo? La digestione del fieno deve andare incontro a processi fermentativi che avvengono nell’intestino. Il mangime, al contrario, viene digerito con processi principalmente enzimatici, a partire dallo stomaco. Somministrando il mangime in un secondo momento, si consente una sua più lunga permanenza nello stomaco, una digestione completa e un miglior sfruttamento delle sostanze nutritive presenti negli alimenti.
Il costo dell’alimentazione
Non è semplice fare una stima precisa del costo per l’alimentazione del cavallo a casa. In linea di massima, se acquisti fieno a rotoballe, dovrai calcolare fra le 40 e le 60 euro a rotoballa (fra le 12 e le 20 euro al quintale) più il trasporto. Per stare largo considera almeno due rotoballe al mese (di peso medio, leggero). Ne avanza, ma dipende anche se metti il fieno sempre disponibile, magari piazzando una rotoballa in mezzo al paddock (maggior spreco di fieno ma meno tempo di gestione da parte tua), o se razioni la somministrazione in due o tre volte al giorno.
Il mangime si trova da vari prezzi: un cavallo che svolge un’attività moderata mangia circa (dipende anche dalla qualità e quantità del fieno) da 1,5 kg a 2,5 kg di concentrato al giorno. Prendi queste quantità come pura indicazione: ogni animale va valutato secondo i suoi bisogni. Consideriamo, quindi 2-3 sacchi al mese, al costo di 15-20 € l’uno.
Cure veterinarie, vaccini e vermifughi
Qui tocchiamo un tasto dolente. Pur augurando ad ogni cavallo piena salute fino alla vecchiaia, non dimentichiamoci che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Le spese veterinarie sono un’incognita da prevedere se vogliamo pianificare come tenere un cavallo a casa. Infortuni, malattie, le temute coliche oltre ai controlli periodici per le vaccinazioni possono costituire una spesa non indifferente. Quantificarla ovviamente è impossibile, e dipende dallo stato di salute dell’animale.
Almeno una volta l’anno il cavallo deve essere sverminato con prodotti appositi. I vermifughi costano intorno alle 20 € a dose e, anche se non si tratta di una spesa eccessiva, rientra fra quelle inevitabili e obbligatorie per ogni proprietario che tiene alla salute del proprio equino.
È pur vero che i costi per il veterinario ci sono anche per un cavallo tenuto in maneggio. L’unica differenza può essere che in una scuderia con più cavalli le visite possono essere pianificate e abbinate per più animali, risparmiando qualcosa sul costo della chiamata. Tieni anche presente che è possibile sottoscrivere una specifica assicurazione per cavalli che copra i costi del veterinario.
Il maniscalco
Per la corretta gestione di un cavallo, a casa o in maneggio che sia, c’è un’altra figura di cui non possiamo fare a meno: il maniscalco.
Anche se il nostro amico non fa molta attività fisica e passa le sue giornate al pascolo, è indispensabile programmare periodici controlli del maniscalco. L’esperto valuterà lo stato di salute degli zoccoli, ne effettuerà il pareggio se il cavallo non è ferrato, o la ferratura se optiamo per la scelta più classica.
Il maniscalco ti darà indicazioni precise e specifiche per il tuo cavallo, sia per la frequenza degli interventi, sia per il costo. Per avere un’idea, comunque, una ferratura costa dalle 40 alle 60 euro, e dev’essere ripetuta ogni 30, massimo 40 giorni. Come la precedente voce, anche il maniscalco è un aspetto indipendente dal luogo dove il cavallo vive, che sia a casa o in maneggio.
Il box e la lettiera
Fra le normative per tenere un cavallo a casa ci sono anche le leggi sul benessere animale. L’ambiente dove vive l’animale va organizzato in maniera che garantisca comfort, sicurezza e tutto l’essenziale per la vita dell’animale. Una bella e comoda lettiera nel box non può mancare.
I materiali fra cui scegliere sono molteplici, paglia e truciolo su tutti, ma non solo. Nella scelta, oltre alla reperibilità, allo stoccaggio, al costo e alle preferenze personali, tieni conto anche delle leggi per lo smaltimento. Il truciolo, in genere, non può essere utilizzato per concimare. In quel caso meglio la paglia o altri materiali naturali, come il cocco o la torba.
Il costo varia in base al materiale scelto. La paglia è più economica, ma crea più scarti. Cocco e torba sono più costosi, ma danno un’ottima resa.
Bene, ora sai molte più cose sulle leggi per tenere un cavallo a casa e sui relativi bisogni e costi. Sei curioso di conoscere il prezzo di un purosangue arabo? Leggi il nostro articolo. Puoi anche visitare la sezione dedicata al cavallo arabo in vendita per scoprire gli annunci del momento.
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